Trachite Euganea

Le ottime caratteristiche antisdrucciolo e resistenza agli agenti climatici e ambientali hanno fatto della trachite la pietra per eccellenza da cui ha attinto nei secoli Venezia per pavimentare parte delle sue calli e campi, campielli e rive.
Roccia magmatica effusiva, originaria dei Colli Euganei, vicino a Padova in Veneto, la trachite ha una struttura porfirica, si presenta cioè con una pasta di fondo micro-cristallina che le conferisce doti di resistenza meccanica paragonabili a quelle di altre pietre vulcaniche quali il granito e il porfido trentino. Ciò che distingue la trachite dal porfido e dal granito è la minor durezza che rende questa pietra particolarmente adatta ad essere lavorata.
La sua colorazione classica è quella dei toni del grigio ma esiste anche una varietà di trachite dal colore giallastro (zavonite).
La disponibilità di questa pietra si fa in alcuni periodi particolarmente limitata a causa del severo disciplinare che regola l’estrazione della pietra che ne ha fatto negli ultimi anni un prodotto di nicchia, riservato per lo più ad architetti e progettisti, che la usano, abbinandola ad altre pietre, prima fra tutte il porfido trentino, la Pietra della Lessinia bianca o rosa e la pietra d’Istria per abbellire le piazze e i centri storici delle città.

Per la sua caratteristica di grande aderenza, la Trachite fu usata in passato, e lo è tutt’oggi, prevalentemente per pavimentazioni stradali, marciapiedi, zone pedonali e come elemento di cordolatura e delimitazione.
Fin dall’epoca romana, la Trachite trovò uso diffuso nella costruzione di ponti, edifici pubblici e privati, per la pavimentazione di strade e la realizzazione di monumenti funerari. Già allora la scelta di questa pietra per usi edili e pavimentazioni stradali era dettata dalle sue caratteristiche antisdrucciolo (non scivolosità), dalla durezza (resistenza all’usura) e resistenza agli agenti atmosferici e ha contribuito a dare vita a veri capolavori architettonici.
Come qualsiasi altro materiale anche la Trachite subisce l’influenza del traffico veicolare tanto che la sua colorazione naturale può subire sensibili variazioni nei tratti carrabili. Sulle superfici trafficate la trachite si scurisce inevitabilmente a causa della grafite presente nei pneumatici; sulle zone di passaggio delle gomme viene a crearsi uno scurimento uniforme e a contorni sfumati al quale è difficile rimediare, ma che è comune a tutti i materiali sottoposti a passaggio veicolare.

Particolarmente resistente agli attacchi delle sostanze chimiche, la Trachite non teme il cloro e perciò risulta essere ottimale per pavimentare le zone a bordo piscina.
Con questo materiale unico sono state realizzate e pavimentate alcune delle maggiori piazze italiane, principalmente nelle regioni del Veneto (terra d’origine di questa pietra), del Friuli Venezia Giulia, dell’Emilia Romagna. Un esempio dell’utilizzo storico della Trachite si può trovare in Piazza S. Marco a Venezia, in piazza Ferretto di Mestre (VE), in Piazza Vittorio Emanuele II° di Oderzo (TV) , ecc. E ancora il Ponte di Calatrava a Venezia e le pavimentazioni sull’Isola della Giudecca.

Studi di laboratorio eseguiti su campioni di pietra hanno dimostrato che su superficie bagnata la Trachite a piano sega si comporta persino meglio del porfido piano cava. Questa particolare prerogativa la rende ideale per la realizzazione di pavimentazioni esterne ed è dovuta alla struttura finemente porosa della pietra stessa che le permette di assorbire e drenare l’umidità e l’acqua piovana, rendendo le superfici non scivolose.
Grazie alla sua porosità la Trachite è una pietra che non è mai scivolosa e che rimane ruvida anche quando liscia e consumata dal tempo.
Risulta perciò essere una pietra particolarmente adatta a garantire la sicurezza del pedone non solo da asciutta ma anche da bagnata. Nei giorni di pioggia chi passeggia su una pavimentazione in Trachite, – e questo lo sanno bene a Venezia e Chioggia – cammina in maniera confortevole e senza scivolare: la Trachite ha infatti la peculiarità di essere porosa e di assicurare perfetta aderenza alle suole delle scarpe.

Un discorso a parte merita lo speciale rapporto tra Venezia e la Trachite.
Nei secoli scorsi le calli della città lagunare furono quasi interamente pavimentate con i “masegni” (chiamati anche “selesi” o selci), piastroni in trachite di elevato spessore e dotate di un particolare profilo perfezionato nei secoli da esperti scalpellini per meglio adattarsi ai fondi di posa in terra e sabbia.
I masegni sono delle piastre di forma quadrangolare dalla base a semicerchio (una sorta di piramide capovolta). La particolare forma della masegna è stata studiata per consentirne posa in opera direttamente sul suolo lagunare di sabbia e argilla senza l’utilizzo di cemento.
La manutenzione delle storiche pavimentazioni eseguite con i masegni in Trachite necessitano di una particolare cura. Si procede innanzi tutto rimuovendo della vecchia sede le singole piastre che devono essere numerate e collocate ordinatamente in un deposito per consentire successivamente ai posatori di ricollocarle nella medesima posizione e ordine.
La posa che si rifà alla tradizione del passato prevede che i masegni siano ben accostati tra loro, senza utilizzare cemento e lo strato di allettamento sia un impasto di sabbia, argilla e graniglia ben compattato. Per assicurare stabilmente i masegni al terreno sottostante il posatore provvederà ad applicare una modesta quantità di malta sulla base posteriore della piastra in modo da renderla stabile. Le fughe verranno sigillate utilizzando la medesima sabbia argillosa dello strato di allettamento e null’altro.
La tecnica di posa utilizzata attualmente prevede la posa dei masegni su sabbia a granulometria idonea o su graniglia drenante e la sigillatura delle fughe in boiacca cementizia. Per garantire la normale traspirazione del terreno (problema particolarmente sentito nella città lagunare) è prassi creare dei giunti taglia-muro a ridosso dei muri degli edifici per evitare la risalita dell’umidità.

Noi di Pavimentazioni Avi Porfidi srl siamo specializzati nel lievo e nella ricollocazione in opera di antiche pavimentazioni storiche in masegni di trachite, granito, pietra piasentina e pietra arenaria.
Col nostro lavoro abbiamo restituito l’antico splendore a innumerevoli piazze storiche di città tra le quali Trieste, Chioggia, Venezia, Rovigo, Ferrara, Padova.
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Le piastre in Trachite utilizzate per la realizzazione di pavimentazioni da esterno hanno generalmente finitura bocciardata con cordella perimetrale segata, per ragioni di sicurezza, per il comfort e la piacevolezza di calpestio (anche per le scarpe col tacco), nonché per ragioni di carattere formale ed estetico.
La trachite con piano a taglio sega costituisce in ogni caso una validissima alternativa, garantendo pavimentazioni comode e sicure (superficie antisdrucciolo anche su superficie bagnata), col vantaggio di avere un costo più contenuto, non essendo necessarie ulteriori lavorazioni sulla superficie

I prodotti in trachite da noi commercializzati sono:
– LASTRE IN TRACHITE varie misure e spessori
– CORDONATE IN TRACHITE varie misure

La trachite è un materiale dagli alti costi, specie se paragonato ad altre pietra naturali da pavimentazione con pari caratteristiche di resistenza e compattezza.
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