Progettare con la pietra i pavimenti per esterni

Pavimenti per esterni in porfido: espressione di stile

Pavimenti per esterni in porfido trentino

A lezione di Porfido

La pietra non è un prodotto industriale uniforme in tutto i suoi pezzi ed è questa caratteristica che fa la differenza!
La pietra con la sua Diversità saprà conferire ad ogni luogo e ambiente in cui verrà applicata Originalità e Unicità unita ad un tocco “bio” di pura Naturalità.
La pietra naturale è una risorsa eccezionale per arredare i nostri spazi: è un materiale che racconta il passato pur restando attuale, contemporaneo e innovativo al tempo stesso.

La progettazione nello spazio pubblico di pavimenti per esterni in porfido del Trentino e pietra naturale in genere è una questione molto importante che non ammette impreparazioni in materia.
Il progettista deve innanzi tutto avere ben chiaro che le svariate Pietre naturali sono diverse non solo nell’aspetto e nella colorazione, ma differiscono nella sostanza stessa possedendo caratteristiche fisico-meccaniche differenti. Ogni pietra naturale infatti, in base alla diversa natura geologica, si presta per essere lavorata in determinate maniere e non in altre.
Per usare la pietra è fondamentale conoscerne le caratteristiche a partire dalla natura geologica, informandosi in generale sul processo di produzione che porta alla nascita dei vari prodotti e bisogna soprattutto capire e comprendere i vari campi d’applicazione a cui si prestano i diversi prodotti, bisogna cioè capire perché utilizzare un certo tipo di prodotto e perché scartarne un altro.

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Pavimenti per esterni in porfido: un’arte ai tuoi piedi

Pavimenti per esterni: progettazione della pietra nello spazio pubblico, ovvero come passare da un’idea ad un Progetto ad un’Opera…
I passaggi che portano alla nascita di pavimentazioni esterne di qualità partono da un’idea, passano per un’attenta e realistica progettazione sino alla posa in opera eseguita a regola d’arte.

Ogni progetto e ogni cantiere è un’opera in divenire, con circostanze e dinamiche a volte imprevedibili.
La massima resa del Porfido trentino, inteso come materiale da pavimentazione, si ottiene da un dialogo costruttivo e ragionato tra progettisti, posatori e amministrazioni.
Bisogna dare la soddisfazione massima al cliente finale, che non è tanto l’amministrazione comunale che esegue le opere ma è il cittadino al quale vanno consegnate opere belle e funzionali che gli diano la certezza che il denaro pubblico è stato investito bene per realizzare opere di qualità fatte per durare nel tempo.

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La qualità del prodotto porfido trentino è essenziale, ma ancor più essenziale è la qualità nella posa in opera.
Non va dimenticato che a poco serve un prodotto di qualità se non è posato secondo altrettanti criteri di qualità: in quest’ottica quindi va riconosciuto il ruolo fondamentale del posatore e della corretta posa in opera del prodotto.
L’arte della posa in opera non si improvvisa e c’è sempre qualche segreto da apprendere, per tutti.
Un buon posatore è in grado di salvare un lavoro anche con materiale non propriamente perfetto.

Troppo spesso vengono eseguite opere che prevedono errori sin dal progetto, con scelte di materiali, formati e spessori inadeguati.
Per applicarla in maniera corretta il progettista deve conoscere la pietra che intende utilizzare, ciò significa che deve conoscerla a partire dal prodotto grezzo sino alla sua lavorazione in cava o in laboratorio per giungere alla posa in opera del porfido.
Capire la diversa natura geologica delle pietre naturali consentirà al progettista di comprenderne i diversi processi di lavorazione, le diverse caratteristiche dei prodotti e le diverse applicazioni a cui si prestano.
E’ fondamentale seguire il prodotto dalla sua estrazione, capire cioè come viene estratta quella pietra, in modo da comprenderne la lavorazione e a quali metodologie di posa in opera essa si presta.

Il progettista deve sapere se una pietra si presta o meno a determinate lavorazioni, deve aver chiaro quelle che sono le lavorazioni standard e quelle che invece si realizzano solo su richiesta e che quindi vanno computate ad un prezzo diverso rispetto al manufatto di ordinaria produzione.

Nel caso del porfido trentino ad esempio i formati e gli spessori normalmente prodotti si differenziano rispetto ad altre pietre.
Ad esempio la produzione standard delle piastrelle di porfido coste a spacco va da larghezze di 10 cm fino a larghezze da 40 cm.
Le lastre in Pietra della Lessinia, detta anche Pietra di Verona, invece vengono prodotte normalmente nelle dimensioni da cm 50×100 e cm 40×100, impensabili per la pietra del Trentino.

Sempre parlando di porfido, le lunghezze dei manufatti, come ad esempio piastrelle, gradini, cordoli, sono normalmente a correre; pezzi su misura con lunghezze fisse si possono ottenere ma prevedendo le opportune maggiorazioni, variabili in base alle misure richieste e alla loro fattibilità.
Anche imporre misure minime nei manufatti in porfido impone che il progettista preveda un sovrapprezzo nelle voci d’elenco prezzi.
Bisogna inoltre che il progettista conosca quali sono i limiti nelle lunghezze a correre espresse per i vari formati.
Ad esempio le piastrelle di porfido nascono con lunghezze a correre: questa dicitura, riferita alle piastrelle significa che le lunghezze potranno variare da un minimo pari alla larghezza della piastrelle sino a 20 cm in più rispetto a detta larghezza.
Ciò non significa che non esistano piastrelle di lunghezze superiori, significa solo che costano di più perché simili manufatti vengono di prassi destinati in fase di lavorazione a diventare prodotti più costosi come gradini e copertine.